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Il Tarocco: le curiosità

Pubblicato il : 29/08/2018 09:26:11
Categorie : Playing cards

CURIOSITA’ SUI TAROCCHI

 

ETIMOLOGIA DELLA PAROLA “TAROCCO”

Nel XVI secolo compare per la prima volta il termine "tarocco". La sua prima occorrenza è in un inventario della corte di Ferrara del dicembre 1505, ma dello stesso anno è anche la prima occorrenza dell'equivalente francese Taraux, per cui è stato teorizzato che il termine italiano possa derivare da quello francese.

La prima occorrenza in un testo stampato, invece, è nel Gioco della Primiera del poeta Francesco Berni nel 1526. L'origine del termine "tarocco" è tuttora ignota, sebbene siano state avanzate alcune teorie.

Alcuni sostengono che potrebbe derivare dal processo di decorazione delle carte o altri dal nome del fiume Taro, un affluente del Po.

Esistono anche alcune ipotesi esoteriche, le quali ipotizzano connessioni con antiche civiltà: Antoine Court de Gébelin ipotizzò che derivasse dall'egiziano "Ta-Rosh" ("via regale"), Samuel Liddell MacGregor Mathers che derivasse dall'egiziano "taru" ("consultare") mentre per Gérard Encausse da un tetragramma cabalistico ("Tora", "Rota" o altre varianti.)

 

ETIMOLOGIA DELLA PAROLA “TRIONFO”

Sappiamo che Il tipico mazzo di tarocchi è composto da un mazzo di carte tradizionale a cui si aggiungono ventuno carte dette “Trionfi”. Qual è l’origine del termine Trionfi?

Alla loro comparsa nel XV secolo, l'origine del termine è da sempre controversa. Sono state ipotizzate due possibilità:

-un rapporto diretto con il poemetto allegorico I Trionfi di Francesco Petrarca, le cui sei allegorie sono state spesso rappresentate in modo simile alle icone trionfali dei tarocchi:

-          Trionfo dell'Amore = Amanti;

-          Trionfo della Castità = Temperanza;

-          Trionfo della Morte = Morte;

-          Trionfo della Fama = Giudizio;

-          Trionfo del Tempo = Eremita;

-          Trionfo dell'Eternità = Mondo.

I trionfi del Petrarca, tuttavia, sono solo sei contro i ventuno trionfi dei tarocchi ed è difficile trovare una corrispondenza per trionfi come la Papessa o L'appeso.

-un rapporto con i carri trionfali che nel Medioevo accompagnavano le processioni carnevalesche

 

EVOLUZIONE DELLA FUNZIONE DEI TAROCCHI

Nei primi secoli di “vita” dei tarocchi, non ci sono resoconti che ne attestino l'uso per scopi esoterici o di divinazione. L’unico riferimento ai tarocchi come mezzo di lettura del carattere delle persone è in un'opera di narrativa, il Caos del tri per uno del monaco Merlin Cocai, in cui uno dei personaggi compone dei sonetti che descrivono il carattere dei personaggi basandosi sulle carte dei Trionfi.

I tarocchi, inizialmente, furono usati originariamente come carte da gioco. Diverse testimonianze lo attestano, come il trattato di Marziano che descrive alcune delle regole del gioco. Nel XVI secolo, comunque, comparvero le prime descrizioni complete delle regole di gioco: erano giochi di presa, come per esempio la briscola, giocati in una sequenza di mani in cui i trionfi comandavano sulle carte numerali, sulle figure e sui trionfi di valore inferiore. Il Matto era generalmente usato per evitare di dover giocare una carta dello stesso seme o uno dei trionfi quando non lo si desiderava. Il punteggio era calcolato a fine partita in base alle carte ottenute.

Oltre a giochi di presa, i tarocchi furono utilizzati come giochi di abilità verbale. Nelle lunghe serate a corte, infatti, si utilizzavano le figure per comporre frasi e motti che dovevano ispirarsi alle carte estratte ed i 22 Trionfi potevano anche essere abbinati a persone e gruppi.

 Molti di questi sonetti sono giunti fino a noi: poesiole comiche e satiriche, scritte solitamente in ambiente cinquecentesco.

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